Il Messico approva una controversa riforma dell'organo di controllo delle elezioni

Il 13 novembre 2022, manifestanti partecipano a una marcia a Città del Messico contro le potenziali azioni del gov...

I critici sostengono che la riforma della commissione elettorale approvata dalla legislatura messicana la indebolirà e la minerà.

Il presidente Andrés Manuel López Obrador, che ha denunciato l'Istituto Nazionale Elettorale (INE) come partigiano, è stato la forza trainante della sua riforma.

Il bilancio dell'INE sarà drasticamente ridotto come risultato dell'azione. tagliando il personale e portando alla chiusura di molti dei suoi uffici regionali. Con 72 voti a favore e 50 contrari, il Senato ha approvato la riforma. È già stata approvata dalla Camera dei Deputati, quindi una volta che il Presidente López Obrador la firmerà, diventerà operativa.

Potrebbe essere l'argomento politico più divisivo in Messico in questo momento, secondo Will Grant, corrispondente della BBC in loco.

Dopo due elezioni fallite, López Obrador è stato scelto nel luglio 2018. Il mese scorso ha criticato l'INE, i cui dipendenti supervisionano le elezioni, affermando che l'organizzazione imparziale ha imbrogliato e che il suo personale ha coperto "il riempimento delle urne, la falsificazione dei registri [elettorali] e l'acquisto di voti".

Ha detto: "Lasciateli imbrogliare da un'altra parte; vogliono solo rubare voti".

Il disprezzo del presidente per l'INE non è una novità; risale alla sua prima candidatura nel 2006.

All'epoca fu sconfitto da Felipe Calderón, un oppositore conservatore, con un sottile margine. Per mesi, López Obrador ha rifiutato fermamente di accettare il risultato, che ha bollato come fraudolento.

Nelle elezioni del 2012, si è candidato contro Enrique Pea Nieto e ha contestato il risultato.

Dalla sua vittoria nel 2018, López Obrador si è rifiutato di accettare il risultato. López Obrador ha sostenuto la riforma dell'INE, che secondo lui farà risparmiare ai contribuenti 150 milioni di dollari (125 milioni di sterline) all'anno riducendo significativamente la forza lavoro dell'agenzia.

La riforma da lui inizialmente proposta, che il Congresso ha respinto, è stata modificata e inclusa nella legge approvata mercoledì.

I politici dell'opposizione, che la definiscono una battuta d'arresto per le istituzioni democratiche messicane, hanno espresso la loro indignazione nonostante la nuova versione, soprannominata "Piano B", sia meno drastica della proposta originale.

Hanno chiesto che domenica sia il giorno delle proteste su larga scala.

Il capo dell'INE ha dichiarato che si appellerà alla Corte Suprema, aggiungendo ulteriori sfide legali alla misura.

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